domenica 26 luglio 1998

il "porto di Pescara"....ma che avete combinato?.....

http://www.primadanoi.it/modules/icontent/index.php?page=16


Soldi dalla Fira: l'ex sindaco Carlo Pace contro le spiegazioni di D'Alfonso
PESCARA.
Dopo le spiegazioni circa alcuni finanziamenti erogati dalla Fira per servizi riferibili al Comune di Pescara ad esprimere dubbi sulla argomentazione è l'ex sindaco Carlo Pace (Forza Italia).

LA VERITA’ DI D’ALFONSO SUI SOLDI PRESI DALLA FIRA

«Rivendico come un merito il finanziamento che la Fira ha erogato in favore del Comune di Pescara per la realizzazione dei due grandi pannelli che furono affissi lo scorso anno sulla Torre civica».
Interviene oggi anche il sindaco Luciano D’Alfonso dopo che questa mattina qualche quotidiano aveva messo nel calderone di chi ha ricevuto soldi dalla Fira di Masciarelli anche il primo cittadino di Pescara.
«Con quell'iniziativa, infatti, comunicammo ai Pescaresi che stavamo salvando la Torre che correva il rischio di cadere a pezzi e lanciavamo il messaggio positivo di una città che si stava rinnovando a partire dai suoi simboli. Considero un valore il fatto che quei pannelli non siano stati realizzati a spese del Comune, ma con l'intervento di un soggetto terzo come la Fira, che pagò direttamente la ditta esecutrice, perché in questo modo si partecipa alla società lo sforzo di riqualificazione e di promozione urbana che l'ente pubblico porta avanti. All'episodio citato dei pannelli per la Torre civica si riferisce la voce sommaria "manifesti D'Alfonso" contenuta negli elenchi dei contributi dati da Fira, come si intuisce anche dal fatto che quella voce è inserita nel riparto dei contributi ad enti e non a singole personalità.
In nessun modo, comunque, la Fira ha erogato contributi per le mie iniziative politiche o elettorali, come risulta dalla documentazione che ormai è a disposizione di tutti.
A questo proposito faccio presente che la voce contenuta nell'ormai celebre pen drive che parla di un contributo per l'elezione del sindaco di Pescara si riferisce esclusivamente e chiarissimamente alle erogazioni in favore di Forza Italia, e quindi con tutta evidenza alle spese che quel partito sostenne per quella elezione e per il candidato a sindaco che Forza Italia sosteneva. E come tutti sanno quel candidato non ero io. Concludo ribadendo l'indirizzo che come amministrazione ci siamo dati di coinvolgere i soggetti terzi nelle spese per interventi pubblici, anche nel campo della comunicazione istituzionale. Entro la fine del mese di novembre produrremo dei pannelli come quelli per la torre per la prossima (dicembre-gennaio) inaugurazione dell'Aurum. Anche in questo caso sarà una banca, un'impresa, un soggetto terzo a farsi carico dei costi, come contributo effettivo all'animazione della città».


I DUBBI DELL’EX SINDACO CARLO PACE

«Ho letto con molta attenzione le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Pescara D’Alfonso», scrive Carlo Pace a PrimaDaNoi.it, «in merito ai finanziamenti erogati dalla FIRA e riportati nella voce “manifesti D’Alfonso”, e francamente sono rimasto sbalordito e preoccupato dal loro contenuto, e mi spiego.
Egli afferma che la Fira ha effettivamente erogato un contributo, utilizzato per la realizzazione di grandi pannelli pubblicitari posti sulla Torre Civica e che in questo modo “ ha potuto portare avanti una grande progettualità per Pescara,senza affaticare le casse comunali e consentendo alle imprese,banche e privati di prendere parte allo sviluppo della Città”.
Inoltre ha affermato che continuerà ad interpretare tale modo di collaborazione pubblico-privato anche in altre occasioni,come nel caso dell’ex Aurum».
«Gli accordi tra Enti pubblici e privati», continua l’ex sindaco, «avvengono sempre attraverso accordi di programma che stabiliscono,tra gli altri,le rispettive convenienze socio-economiche;ciò vale anche per eventuali sponsorizzazioni. E non potrebbe essere diversamente perché così come l’amministrazione pubblica deve tutelare gli interessi dei cittadini,allo stesso modo il “privato”deve tener conto delle proprie convenienze,che sono di solito economiche: se manca questo presupposto,perché un privato dovrebbe “sborsare” dei soldi, sia pure per una sponsorizzazione?
L’interpretazione che D’Alfonso dà pubblicamente al rapporto pubblico-privato nella gestione della cosa pubblica, francamente mi preoccupa come credo che preoccupi tanti cittadini e, spero anche chi deve giudicare. Un ultima considerazione: il Sindaco come fa ad essere così precisamente a conoscenza dei contenuti “dell’ormai celebre pen-drive”?».

03/11/2006 18.45

Inviato: 3/11/2008 19:03 Aggiornato: 3/11/2006 19:03
Senza peli sulla lingua


Iscritto: 24/4/2008
Da: Pescara
Inviati: 463 Re: Soldi dalla Fira: l'ex sindaco Carlo Pace contro...
il Sindaco D'Alfonso come fa ad essere così precisamente a conoscenza dei contenuti “dell’ormai celebre pen-drive”?».
Accidenti come l'hanno beccato ...Che spiegazione potrá dare D'Alfonso?


Autore Albero
lapalisse Inviato: 4/11/2008 16:48 Aggiornato: 4/11/2006 16:48
Incontinente


Iscritto: 15/10/2008
Da:
Inviati: 237 Re: Soldi dalla Fira: l'ex sindaco Carlo Pace contro...
Il "verboso" Luciano ha idea di cosa voglia dire "ricettazione"? Spero proprio che glielo spieghi un magistrato. E' comodo farsi bello con le penne del pavone specialmente se il pavone siamo noi (il deretano ce lo abbiamo ormai ben scoperto!) e il ladro di polli si ingrazia chi dovrebbe controllare ma pensa invece a pavoneggiarsi spendendo soldi pubblici" (di noi cittadini!) e declamando "Come sono bravo ...come abbiamo abbellito Pescara": i veri cambiamenti non si ottengono al prezzo di migliaia di metri quadri di marciapiedi e squallidi giardinetti o rendendo la vita impossibile ai pedoni, ciclisti ed automobilisti ma decentrando uffici e servizi. Ma che Teatro sull'area di risulta, Caserme in Via Rigopiano ed alla ex Muzii, Provincia a via Passolanciano. Abbiate il coraggio di mettere mano ai terreni su via Tiburtina, cosparsi di amianto: accesso viario ideale (Asse Attrezzato-Circonvallazione), Aeroporto attiguo ...Ma già, ci sono gli intoccabili che aspettano di erigerci nuovi quartieri dormitorio o prestigiosi Centri direzionali con vantaggiosi (per loro) "do ut des" .... una piazzettina qui ... un giardinetto per far defecare i cani li. Basta prese per i fondelli!




LE FOTO GIOVANILI DEL EX SINDACO DI
PESCARA CARLO PACE
E AMICI SULLA
SPIAGGIA IN TEMPI
IN CUI CI SI
DEDICAVA PIU'
ALLE SERENATE
CHE ALLA POLITICA.


DI FIANCO
LA VILLA
LIVIA COME
ERA ALL'EPOCA
DELLE SERENATE
ALLA DONNA RICCIA
E LE SUE CUGINE
NAPOLETANE.













Carlo Pace, Laura Picchetti, Paola Montani
e Viero Cognini al Florida in una sera di agosto.

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Non "il porto delle nebbie"
..ma "il porto nuovo di secca"

CARLO PACE IN CAMPAGNA ELETTORALE


Un saluto a tutti gli altri amici

di un tempo dalla donna riccia..




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ed adesso in memoria di chi non c'è più...


CARLETTA PACE, OSCAR POMILIO, E MICHELE PACE.
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Ennio Morricone












zampognari abruzzesi


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La città balneare di Pescara, il più grande agglomerato urbano della regione (circa 120.000 abitanti), nacque nel 1927 dalla fusione di due antiche cittadine poste a nord e a sud del fiume Pescara (rispettivamente Castellamare Adriatico e Pescara, oggi Portanuova). L'accorpamento delle due località diede il via alla istituzione della nuova Provincia di Pescara, la quarta ed anche la più piccola della regione.





Oggi, dopo una rapida e prodigiosa crescita, la città rappresenta il principale centro turistico-commerciale abruzzese, anche grazie al suo frequentatissimo aeroporto (che ha esteso il suo raggio d'azione anche fuori dai confini continentali), al suo attrezzato porto-canale( ?! ) e alla sua modernissima stazione ferroviaria.
Il Porto turistico "Marina di Pescara" è considerato uno dei più moderni ed efficienti dell'intero Adriatico.(!?)
La città, nonostante abbia perduto buona parte del suo antico e suggestivo centro storico a causa dei bombardamenti subiti durante l'ultimo conflitto mondiale, dispone ancora di un notevole patrimonio artistico, concentrato principalmente nella vecchia Portanuova, dove spicca la maestosa cattedrale di San Cetteo.

Figlio illustre della città adriatica è Gabriele D'Annunzio, alla cui memoria Pescara ha dedicato il Museo "Casa Natale di Gabriele D'Annunzio".
Il Campo d’Aviazione, denominato “Pasquale Liberi” per volontà del Comandante D’Annunzio in memoria del coraggioso Aviatore, nasce su una piccola area di circa 10 ettari nel periodo bellico come base d’appoggio per le operazioni offensive e difensive dell’aviazione nazionale nel medio Adriatico. E’ da ricordare che nello stesso periodo bellico, alla foce del fiume Pescara viene autorizzata la costruzione di un idroscalo e degli hangar per gli idrovolanti.
Intanto, presso l’Aeroporto Militare, per favorire la nascita di una cultura aeronautica il 1° ottobre 1930 viene affidato al Com.te Raffaele Breda l’incarico di costituire la sezione pescarese dell’Aero Club d’Italia . Proprio al Com.te Breda organizzatore di varie edizioni del trofeo D’Annunzio e di manifestazioni aeree, è intitolato attualmente l’Aero Club di Pescara. A partire dalla metà degli anni ’40 nasce anche l’aeromodellismo.
Intanto nel 1935 inizia ufficialmente l’attività della R.U.N.A. (Reale Unione Nazionale Aerea), dove si può conseguire il brevetto di Pilota di 1° grado. Il 1° ottobre 1936 inizia il 1° Corso per Ufficiali di Complemento, seguito nel 1937 dal 2° corso e dal 3°.
Nell’estate del 1943 , Pescara è stata più volte bombardata; da ricordare la totale impreparazione della Città e la grande sorpresa con cui i Pescaresi subiscono gli avvenimenti bellici. Dopo i tragici avvenimenti dell’8 settembre 1943, mentre i Tedeschi occupano l’Aeroporto (13 settembre).Il 9 settembre 1943 l’Aeroporto di Pescara ospita la Famiglia Reale e i vertici delle Forze Armate che tengono nella palazzina Allievi Ufficiali il “Consiglio della Corona” prima di proseguire verso il sud.I tedeschi occupano l’Aeroporto il 13 settembre e lo riducono in un ammasso di rottami.Dopo la Guerra, dopo la bonifica dell’intera area aeroportuale l’attività operativa riprende nella primavera del 1946. A partire dagli anni ’50, alle dipendenze dell’Aeroporto Militare di Pescara inizia ad operare un Centro Radar della Difesa Aerea Nazionale/NATO, che garantisce, insieme ad altri Radar, la sicurezza dei Cieli Italiani. E poi ci sono le affollatissime manifestazioni aeree…..
A partire dagli anni “50 sull’Aeroporto di Pescara che aveva già ospitato prima della Guerra il Giro Aereo d’Italia e i Raduni del Littorio, su iniziativa dell’Aero Club di Pescara si svolgono le famose gare di velocità internazionali e le manifestazioni aeree cui partecipano non solo la Pattuglia Acrobatica Nazionale, ma anche pattuglie e velivoli militari e civili di altri Paesi! Grande è l’emozione; il coinvolgimento della popolazione è totale. Nel settembre 1998, nell’ambito della ristrutturazione generale della Forza Armata, con la dismissione del 33° Gruppo Radar, è scomparsa la presenza dell’Aeronautica Militare a Pescara.
Nonostante l la costruzione di edifici e supermercati che hanno “soffocato” l’area aeroportuale, l’Aeroporto D’Abruzzo è una realtà e una risorsa per la nostra Regione. L’Aeroporto ha avuto negli ultimi anni un grande sviluppo consentendo collegamenti con le più importanti città italiane ed europee, Londra, Parigi, Bruxelles, Francoforte, Milano, Roma, ecc. ai quali si devono aggiungere i voli stagionali nel periodo estivo (Toronto, Tunisi,ecc) di estrema importanza per l’economia e il turismo della Regione.
Oggi l’Abruzzo può contare su un aeroporto dotato di strutture, apparecchiature e servizi degni dei migliori aeroporti europei e garantisce un elevato standard operativo in linea con gli standard di sicurezza previsti dalle norme internazionali.
G. D’Annunzio e l’Ing. D’Ascanio sono stati grandi protagonisti , in modo diverso , in campo aeronautico; D’Annunzio coglie subito l’importanza del nuovo mezzo e partecipa con slancio sincero e patriottico alle vicende della Grande Guerra ed il suo nome è degnamente legato all’Aviazione italiana di quegli anni.
D’Ascanio dedica tutta la vita al Volo ; i suoi studi, gli esperimenti, progetti innovativi e soluzioni geniali danno un contributo notevole allo sviluppo di quell’Aviazione pionieristica. La realizzazione più importante è l’elicottero D’AT 3 dei primati mondiali, il primo elicottero funzionale apparso nel mondo! E anche quando si interessa di mezzi ” terrestri “come la Vespa viene fuori la sua grande preparazione aeronautica che gli consente soluzioni tecniche e aerodinamiche eccezionali. Nel 1926 progetta, costruisce e sperimenta i primi esemplari di elicottero D’A.T. 1 e 2 proprio a Pescara, nelle Officine Camplone lungo la Tiburtina.



Immagini della
Riviera di Pescara di oggi ..viene da chiedersi......ma che avete combinato?

Questa è una piccola galleria di fotografie scattate durante l'inverno 2001 e la primavera 2002. Abbiamo cercato paesaggi suggestivi, abbiamo cercato di ammirare il mare, ma abbiamo trovato solo una desolata terra di nessuno che dovrebbe essere di tutti noi pescaresi. Durante la stagione invernale, ma in parte anche durante la stagione estiva, la nostra Riviera si trasforma in un vero e proprio rimessaggio privato protetto da inferriate, cancellate e reti metalliche. Attualmente (2005) il Sindaco D'Alfonso ha dato il via, quasi ultimato, al rifacimento di un buon tratto della Riviera. Però rimangono ancora in essere le recinzioni in reticolato, etc., che rendono oltremodo brutta la passeggiata. Il nuovo Piano Spiaggia prevede l'apertura di varchi fra i recinti di soli 5 metri tra uno stabilimento e l'altro .
Speriamo che il Sindaco invece riesca a ridarci la vista del mare, dopo aver rifatto i marciapiedi e le aiuole.









E così siamo arrivati alla fine del porto di Pescara.
L'amministarazione, il Sindaco D'alfonso (Margherita), l'on. Sospiri (AN), quasi tutti gli altri del consiglio comunale di Pescara hanno decretato che il porto, dopo tanta fanfara, è da rifare. Perchè:
1) le acque inquinate del fiume vanno sulle spiagge nord come e più di prima, nonostante i silenzi o quasi della stampa locale.
2) i pescherecci non possono rientrare con mare mosso, come hanno sempre fatto da quando è nato il vecchio porto, e quindi non possono uscire in pesca non appena il tempo minaccia.O rischiano la vita se vengono sorpresi dal tempo cattivo.
3) le navi petroliere che vi fanno scalo non possono entrare con mare forza 4 (nemmeno tanto poi !) e sono costrette nel caso a stare alla fonda fuori dal porto, anche una settimana intera.
4) altre navi ( quella tedesca, di cui alle cronache, o più grandi) non ci pensano proprio per via delle secche e delle banchine di levante troppo piccole.
5) il bacino dell'avanporto è colmo di secche: ci vorranno miliardi solo per il dragaggio (lo stesso aliscafo negli ultimi tempi della stagione, pur riuscendo ad attraccare, alzava mulinelli di fango e manovrava con difficoltà).
Ora a fronte di questo disastro annunciato, da noi e da tecnici di chiara fama, in tempo utile, cioè già dall'anno 2000, perchè non si procedesse con la costruzione del braccio di levante e anzi si cercasse di mettere riparo ai problemi causati già dalla diga foranea, pur essendoci disponibilità di denaro, del Ministero delle Infrastrutture (vero Sindaco D'Alfonso ?) dove sono tutti coloro che tanto hanno insistito perchè tutto procedesse come se nessun allarme fosse stato lanciato ?
E la Corte dei Conti, che è stata messa al corrente di tutto da noi stessi, che cosa fa di fronte a questo scempio di danaro pubblico?
Adesso tutti vogliono un porto nuovo non appena ne è stato già costruito uno!
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Dopo un gran daffare di pseudo tecnici di ogni tipo, contrariamente a quanto da noi consigliato al Sindaco D'alfonso, è venuto fuori con la supervisione dell'assessore Di Biase (Rifondazione Com.), del Ministero, dell'APAT divisione Ambiente del Ministero, il progetto nuovo per sostituire quello già nuovo ma inefficiente.
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Lasciamo a chi ne ha la responsabilità amministrativa,civile e penale le conclusioni. Noi concludiamo con questo nostro commento:
"i cittadini di Pescara hanno veramente i Santi Protettori nelle Istituzioni!
A fronte di ripetuti, impressionanti fallimenti, oltre a palate di miliardi della collettività buttati nella spazzatura, i politici locali sono usciti come “vergini” con un nuovo progetto di porto di grande respiro!
Bisogna innanzitutto fare risaltare che tale progetto inciderà fortemente sull’assetto del disegno costiero naturale, in quanto sposta, in direzione nord/ovest, l’ultimo tratto di fiume.
Siamo sempre più convinti siano degli irresponsabili.
Proposte di tale entità non possono non essere supportate da modello di verifica!
Nessuno può dire oggi cosa questo spostamento possa provocare a livello di equilibrio idrodinamico dell’intera costa adriatica.
Ma poi chi paga questa immensa opera? Che consiste in pratica in:
a) alveo del fiume spostato con nuove opere di difesa
b) opere portuali mediante assorbimento della vecchia diga foranea
c) nuova diga foranea “frazionata”
Certamente molto più di 60 miliardi ( 200, ndr) se si pensa anche alle infrastrutture di collegamento.
Credo che tutto sia un escamotage per spostare il dibattito dai fallimenti del passato che possono preoccupare ora seriamente qualche noto politico!"
Ottobre 2005---

Leggiamo su Il Tempo di sabato 1 Ottobre che il Consiglio Comunale ( su proposta dei soliti recidivi consiglieri Del Vecchio, Mancini, Padovano) hanno proposto e fatto accettare a tutto il Consiglio Comunale l'acquisto di una draga per il porto di Pescara, visto che è in preda a tali secche che non vi galleggiano più nemmeno i gabbiani. Come già nella nostra lettera del 7 giugno scorso, in occasione dell'inaugurazione del braccio di levante, possiamo ripetere che "L'AVEVAMO DETTO"!!!
Gli sforzi dell'amministrazione per rendere agibile il porto a qualcosa che sia più grande di un guscio di noce sono impensabili, viste che le strutture del porto sono irrimediabilmente perdute e inutili, e si chiede continuamente ai cittadini di mettersi le mani in tasca per salvare il salvabile.
Lo dicemmo già,nella ns. lettera del marzo 2000, all'ex Sindaco Carlo Pace, strenuo difensore di questo progetto (altri ne ha trovati per strada), che avrebbe dovuto firmare alla cittadinanza una cambiale in bianco per il mantenimento di queste strutture portuali. Inutilmente.
E adesso...?
Vale il vecchio e non dimenticato detto:"L'acqua è scarsa e la papera non galleggia".

Ciononostante...La nave tedesca di ritorno dalla Grecia, con tappa sbandierata al porto di Pescara, non è potuta entrare nonostante il mare calmissimo, a causa delle secche dentro il porto e delle misure piccole delle banchine d'attracco.
L'assessore Di Pietrantonio e l'assessore Luciani hanno vantato comunque l'arrivo della nave a Pescara !!!
I cui passeggeri, che avrebbero dovuto fare shopping nel centro di Pescara ( se non altro per fargli vedere come si fanno i marciapiedi ), si sono per i fatti loro recati , con i loro pulmann, alla festa locale di Bucchianico,(il cui Santo locale è notoriamente il patrono dei turisti-passeggeri marittimi !).

Luglio 2005
Oggi venerdì 8 Luglio è venuto a mancare il ns. stimato e caro ingegner Vittorio Marconi, anch'egli protagonista con gli altri dell'azione del Comitato Porto Di Pescara.
Ci piace ricordare anche che, tra gli altri incarichi pubblici e non, fù il progettista del Porto Turistico Marina di Pescara e di una soluzione per il porto di Pescara, approvata anche dal consiglio comunale nei primi anni '70, che avrebbe risolto la maggior parte dei problemi attuali. Ma che non fu purtroppo realizzata.
Ci piace ricordare il suo intervento al ns. primo convegno di denuncia e gli innumerevoli incontri fatti di appassionati e piacevoli ragionamenti avuti con lui, e i tanti documenti che ci ha trasmesso "in eredità", come gli piaceva dire, fatti di foto, planimetrie, progetti e il lavoro completo sulla salvaguardia del litorale.
Rimarrà sempre per noi un esempio di integrità morale e di alta professionalità.


Giugno 2005
Il 5 giugno è stato inaugurato il braccio di levante fra molti suoni di fanfara e molte ammissioni da parte delle autorità sui problemi gestionali del porto, sia per quanto riguarda le secche nel bacino e gli eccessivi dragaggi, sia per quanto riguarda l'inquinamento riversato dalle strutture portuali verso le spiagge, sia per l'ingresso a sud pericoloso per la navigazione.
Tutto quello che andiamo dicendo dal marzo 2000.
Poichè non avevamo fatto più polemiche da un anno a questa parte, ci siamo sentiti punti sul vivo da certe dichiarazioni e abbiamo risposto così:
Comitato Porto di Pescara
Agli Organi di Stampa
Pescara, martedì 7 giugno 2005

Inaugurazione braccio di levante Porto di Pescara
E’ fatta! Tra gioiosi festeggiamenti, con grande risonanza di stampa, il nuovo molo di levante – seppur non ancora completo – è stato inaugurato.
Ma da alcune interviste riportate dal “Centro”, specchio fedele della vita cittadina, si colgono, da parte di importanti uomini politici e da tecnici del settore, alcune motivate perplessità:
“la protezione all’ingresso del porto canale poteva essere realizzata, meglio, con diversi criteri”;
“c’è il problema dell’interrimento del fondale antistante alle nuove banchine”;
“alcuni collegamenti marittimi non potranno aver luogo per l’insufficienza dei fondali e delle banchine”.
Aggiungeremmo che qualche perplessità desta anche la possibilità di accesso al porto, soprattutto con mare mosso, vista anche l’ordinanza della Capitaneria di Porto del gennaio 2004! (Ne sanno qualcosa i comandanti dei pescherecci locali!)
Né, purtroppo, la situazione migliora per l’entusiasmo dimostrato da alcuni personaggi politici di secondo piano, che si attribuiscono il merito di aver reso possibile la realizzazione del molo di levante, nonostante tutte le opposizioni!
Opposizioni, non l’hanno ancora ben compreso, non ad un porto per Pescara, ma a questo porto, che non apporterà né alla Città, né alla Regione quei benefici che un porto ben progettato avrebbe potuto apportare.
Non c’è frase più squallida da pronunciare “l’avevamo detto, noi”; frase inutile per chi la pronuncia, poiché non può cambiare lo stato delle cose, e fastidiosa per chi l’ascolta, poiché suona come sterile rimprovero!
E, tuttavia, talvolta è necessario pronunciarla, perché vicende di questo genere non si ripetano!
Su questo i signori della politica dovrebbero meditare: come è potuto accadere che in una società avanzata, ricca da un canto di professionalità illustri e dotata, dall’altro, di sistemi di controllo dei pubblici progetti semmai ridondanti, sia stata realizzata un’opera di tale importanza sulla base di una progettazione sbagliata?
E come mai, apparso evidente l’errore (già dal marzo 2000), dopo la costruzione della diga foranea, non è stato possibile utilizzare i fondi ancora disponibili per realizzare un’opera migliorativa della situazione che si era determinata?
Probabilmente, se la revisione del progetto fosse stata affidata a tecnici effettivamente esperti, si sarebbero potuti impegnare i fondi, necessari alla costruzione del molo di levante, per la realizzazione di una struttura diversa che annullasse l’inquinamento della spiaggia, che minimizzasse gli interrimenti, che consentisse un agevole accesso al porto, anche in caso di mare mosso, e che, infine, garantisse l’approdo anche ai traghetti provenienti dalla Grecia e dal Montenegro!
Ma questo sistema non è stato in grado di riconoscere il proprio errore e di porvi rimedio: questa è la considerazione, che, sebbene sconfortante al momento, deve farci riflettere affinché questo episodio non si ripeta mai più!
Né sembra ormai utile cercare le responsabilità, così disperse e diluite sia nel tempo che tra rami diversi dell’amministrazione della cosa pubblica, da non risultare più facilmente attribuibili; né può essere considerata attribuzione di responsabilità il vanto di coloro che si gloriano d’aver contribuito alla realizzazione di questo porto, chè si tratta, con evidenza, di confessioni di mitomani!
Non ci consola neppure la ventilata possibilità di migliorare l’opera con tagli parziali della diga foranea, ipotesi che ci sembra irrealizzabile, per il suo costo e per la sua complessità, e che appare anche insufficientemente studiata, considerato che nessuno ha riflettuto, sembra, sulla concreta possibilità che dai varchi ipotizzati potrebbero entrare proprio quei sistemi d’onda che rendevano difficoltoso l’ingresso al porto canale!
E, comunque, quand’anche fosse possibile migliorare la condizione igienica della spiaggia, non diminuirebbe l’interrimento dell’area portuale né migliorerebbe la possibilità di accesso al porto!
E’ andata così!
Al risanamento del litorale pescarese ed alla realizzazione di un vero porto a Pescara dovranno, probabilmente, provvedere le prossime generazioni; perchè questa non ha saputo farlo!
Con i ns. cordiali saluti.

Marzo-Aprile 2005-
"Lo sai? Non mi rendevo conto nemmeno io di quanti... abbiano fantasticato sul porto!! Ciao"
m.r.
“ Così ci ha scritto un vecchio amico, collezionista di immagini di progetti del Porto di Pescara!

Vi proponiamo, quindi, per la ricreazione dello spirito e la gioia degli occhi qualcuno dei progetti elaborati nel corso degli anni; non sono tutti, chè anche molti altri, dilettanti e non, hanno fantasticato sul Porto di Pescara! Vi ricordate della navigazione sul Fiume con barche mosse da motori a reazione?
Constatato comunque il vasto interesse suscitato dall’argomento e la prorompente necessità di tanti di applicare i propri canoni estetici alla costruzione del Porto (ma perché nessuno si è applicato alla stazione ferroviaria, o all’aeroporto, o qualche altra cosa?), non abbiamo ritenuto giusto che il privilegio di manifestare la propria creatività fosse concesso solo a poche decine di persone!
Chiunque, quindi, senta ardere in sé il sacro fuoco della progettazione portuale ci mandi il suo disegno: lo pubblicheremo!
Tra tutti quelli che ci saranno pervenuti, alla fine, bandiremo un concorso per eleggere l’idea più strampalata e balzana, se sarà possibile, ma ne dubitiamo, trovarne qualcuna più fantasiosa di quelle già proposte.
Il vincitore avrà in premio un cappello a tricorno, variopinto e con i campanelli in cima: come un Jolli!!!”
IDEE PER UN PORTO...
porto vecchio in costruzione ai primi dell'800 ( ingegneri del RE,V.Emanuele)
porto vecchio nel 1960
porto- freccia progetto 1960 (Genio Civile OO.MM.)
porto nuovo a metà (con la sola diga foranea)- progetto Genio Civile OO.MM. -1997
porto col buco (progetto variante 2004- Ministero)
porto con la chicane (progetto variante 2004- Ministero)
porto isola (progetto 2004 Università di PE )
porto-storto dell'Università di PE (progetto variante 2005)
porto-arco del prof. Pavia-Università di PE (progetto variante 2005)
porto attuale completato, ahinoi, nel 2005- progetto Genio Civile OO.MM
("tanto caro" all'ex Sindaco Carlo Pace-FI "come se fosse suo")
Settembre 2004
Tanto per chiudere in bellezza la stagione, trovate qui sotto l'articolo de Il Messaggero del venerdì 10 settembre, che dice: Via Balilla, il mare non è blù
"Condanna senza appello per il tratto di mare compreso tra via Balilla e il molo Nord. Le ultime analisi effettuate dall'ARTA, l'agenzia regionale per la tutela dell'ambiente ( www.micso.it/artape/ ) non lasciano speranze .
la zona sarà sottoposta a divieto di balneazione anche per tutto il 2005. Lo dicono le ultime analisi della stagione.
I valori di inquinamento batterico sono i più alti mai registrati negli ultimi dieci anni, numeri che fanno abbandonare ogni speranza.
Colpa della diga foranea certo, ma probabilmente anche di qualche falla nel sistema fognario della zona."
(Sotto) Foto all'infrarosso termico dall'aereo, da cui si evidenzia nei colori blu,celeste, verde, giallo, l'acqua del fiume alle varie temperature: il bordo giallo dell'acqua del fiume, praticamente, arriva fino alla Rotonda Paolucci,dove la spaggia è più larga, in una situazione normale estiva, dopo aver sbattuto contro la diga foranea. La foto è stata scattata nel settembre 2001.( La parte in rosso rappresenta l'acqua salata del mare).
Al Presidente della Provincia De Dominicis diciamo che evidentemente non basta riparare qualche pompa di sollevamento, ma è necessario che la regione nomini un'autorità di bacino (secondo la legge Galli dell'89) che provveda a svolgere un lavoro di risanamento completo di tutto il corso del Pescara, e anche del Tirino e dell'Aterno.
E anche quando il fiume fosse risanato e portasse solo acqua potabile ( ci vorranno decenni) sarebbe sempre acqua potabile e limo, che deviato dalla diga foranea andrebbe sempre a modificare l'ecosistema marino vicino alla costa, dove si riproduce la maggior parte dei pesci. Per cui, oltre che risanare il fiume, è necessario modificare l'assetto del porto per evitare che la diga foranea rimanga uno sbarramento al limo del fiume stesso.
Per non parlare in questo paragrafo delle secche, causate dalla stessa diga, che impediscono la navigazione nel bacino portuale e costringe l'amministrazione a costose operazioni di dragaggio.
Agosto 2004
Come al solito in piena stagione scoppia il problema dell'inquinamento delle acque di balneazione.
L'ARTA comunica le nuove analisi del 10 agosto, che smentiscono quelle, limitate, di Goletta Verde e confermano quelle precedenti della stessa ARTA.
Il Messaggero del 19/8/2004
Luciano Troiano scrive: " Altro che chiare ,fresche e dolci acque.Altro che Bandiera blu nel 2005. I dati forniti dall'ARTA parlano chiaro. Quattro i punti di grave sofferenza: la zona antistante via Balilla , il molo nord, 100 metri a sud del porto turistico, e fosso Pretaro.
Tante le ipotesi ma sul banco degli imputati il colpevole numero uno continua ad essere la diga foranea (che devia le acque luride del fiume verso la spiaggia)."
Come andiamo ripetendo dal marzo 2000 !!!

Luglio 2004
23 luglio 2004Il mese si potrebbe chiudere con alcune considerazioni:
nel mese di Gennaio (vedi più sotto) c'è stata la visita del Sindaco D'Alfonso, con alcuni componenti della giunta municipale e con noi, presso il Ministero delle Infrastrutture. A seguito della riunione il Ministero ha autorizzato il Comune a nominare dei tecnici di fiducia per migliorare l'assetto del porto e metterlo in sicurezza dopo gli incidenti all'ingresso di levante ai pescherecci, nel Natale scorso e in quello precedente.
In un primo momento il Sindaco ci chiese i nominativi dei tecnici di ns. fiducia e i relativi curricula per procedere all'affidamento degli incarichi per migliorare l'assetto del porto. Ma l'on. Sospiri si è subito inalberato e il Sindaco si è bloccato (soffocato anche dall'abbraccio di Rifondazione Comunista).
Nel frattempo ci sono state le elezioni provinciali, dopo le quali il Sindaco, incassata la vittoria, si è dimenticato di tutto.
Quindi attualmente la situazione è che il porto rimarrà così com'è e i pescatori, in caso di mare grosso, cioè, d'inverno, frequentemente, l'unica cosa che possono fare è quella di dirigere sul porto di Ortona con tutto il pescato.
E tralasciamo il resto: inquinamento delle spiagge, secche in avamporto, etc...
Con tanti saluti dal Sindaco e dall'on. Sospiri (e da Rifondazione Com.).
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10 Luglio 04 : era ora ! Dopo 29 giorni di attesa, finalmente l'aliscafo può partire con il carico da Pescara !
9/Luglio/04 : la certificazione R.I.N.A. non è arrivata e l'aliscafo non ha potuto inaugurare la linea con la Croazia. Si attende un altro certificato da Panama, sotto cui batte bandiera. A quando il primo viaggio ?
Certo non si può dire che i trasporti da Pescara siano un esempio di efficienza, pur trattandosi di un semplice aliscafo! Rimane inoltre valida l'ordinanza della C.P. del 20/1/04, che vieta l'ingresso in porto con mare mosso forza 5/6.
4 luglio 2004: è arrivato in porto l'aliscafo che farà il collegamento con la Croazia. E' questo che vedete qui sotto:

E' del 1996, di 3012 tonn., lungo 74 mt, largo 36 mt
Quando è in porto, ormeggiato, però occupa quasi tutta la larghezza della "canaletta", cioè il canale di entrata e uscita dal porto-canale, che è largo 47 mt. Rimangono appena 10/12 metri per il passaggio di un peschereccio solo alla volta! Ci vorrà un semaforo!
Questa sotto è la motonave che presentammo al convegno di proposta del 12 Ottobre 2001, come esempio di scafo che avrebbe potuto collegare Pescara con la Croazia.
E' dei Cantieri Rodriguez, e fa la spola tra Valencia e Palma de Maiorca

Praticamente sono due scafi della stessa stazza, cambia solo l'aspetto estetico. Tra l'ottobre del 2001, data del ns. convegno e oggi, sono passati tre anni nei quali è stato costruito il tanto contestato braccio di levante del nuovo porto. Poichè come avevamo ammonito le secche nell'avamporto, già causate dalla diga foranea, sono nel frattempo aumentate a dismisura, grazie anche al braccio di levante, per permettere il passaggio dell'aliscafo sono stati dragati 130.000 mc di fango, all'ingresso di ponente. Al costo di 180.000 di vecchie £, fanno 2 miliardi 340 milioni.
Se consideriamo che in questi anni questi dragaggi si sono ripetuti ogni anno ( e si ripeteranno) viene da considerare che con il costo del dragaggio di 3/4 anni si potrebbe costruire ogni volta un porto nuovo, adatto a motonavi di ben altra capienza e stazza.Nella foto che manca le nuove strutture a mare del porto di Pescara. In fondo al porto turistico c'è il vecchio porto-canale.L'ingresso di Ponente è stato praticamente voluto dall'on: Sospiri, pur essendo noto che nessun peschereccio in condizioni meteo di mare mosso vi si avventurerebbe.
Progetto del Genio Civile OO:MM. di Ancona: in alto la diga foranea, sotto, di lato, il braccio di levante poggiato al molo del porto turistico. A sinistra del porto turistico c'è il vecchio porto-canale.
C'è inoltre da considerare, come si vede dalla foto aerea precedente, che il fiume sbocca praticamente in un bacino copletamente chiuso dalla diga foranea a nord e dal braccio di levante, quello a uncino, a sud. Ora tutto il materiale che il fiume trasporta, tronchi d'albero (come si vede in foto) e qualsiasi altro materiale galleggiante e non , prima usciva al largo, mentre ora va a fermarsi soprattutto nel bacino di levante, intralciando la navigazione e le manovre dei natanti. Il che richiede un'opera di pulizia non indifferente.-----------------------
9/luglio/04 : la mucillagine al largo della costa è sempre di meno. Rimane qualche piccola striscia.
4 luglio 2004: la mucillagine sembra scomparire pian piano. Davanti alla costa pescarese il fenomeno sembra ridursi a qualche striscia.Però quella che prima era al largo, adesso è arrivata a riva.
Giugno 2004----
25 Giugno 2004: il mare antistante la costa pescarese e chietina è addobbato da banchi di mucillagine.
Fenomeno strano, in quanto non preceduto da un periodo di lunga bonaccia. Finora inspiegabile.
Perciò è inutile che l'assessore all'ambiente Rudy D'amico, e il grande Riccardo Padovano si sbraccino tanto per dare la colpa della mucillagine al dragaggio. Tutt'alpiù bisogna andare a guardare gli scarichi dei fiumi durante le ultime piogge che hanno dilavato, e portato al mare, i terreni concimati con sostanze "nutrienti".
Non può essere addossata la colpa al dragaggio dell'avamporto o del fiume Pescara, che nulla ha a che vedere con tale fenomeno, altrimenti come si spiega la presenza della mucillagine anche sulla costa marchigiana?
E ' vero che abbiamo pregato l'on. Sospiri di non spendere i soldi del dragaggio, dati dal Ministero, tutti nel dragaggio dell'avamporto di ponente. Inutilmente. .Poteva benissimo autorizzare due mesi fa l'escavazione di 30.000 mc. nel canale dei pescherecci, urgente, e scavare i restanti 100.000 nell'avamporto di ponente ( sempre inutile perchè il mare ricoprirà tutto nel giro di un mese). E sarebbe stato un'alibi di meno per il fenomeno mucillagine.Il Ministero era d'accordo con la ns. proposta. Ma le ns. proposte sono state inutili per l'on. Sospiri.
Infine : il mare è inquinato da anni, da quando c'è la diga foranea che devia le acque del fiume sulla spiaggia. Magari, qualche volta, è inquinato leggermente al di sotto ai limiti di legge, ma sempre inquinato, checchè ne dica la presidente della commissione Ambiente Paola Marchegiani.(Vedi foto sottostante e analisi ARTA marzo 2004).
mercoledì 21 Dicembre 2004. P.S.: riceviamo dall'assessore Rudy D'Amico e volentieri pubblichiamo:
" Non ho mai dichiarato che il dragaggio è la causa della mucillagine di questa estate.
Sicuramente avrà anche inficiato, ma non commettiamo errori di giudizio come precipitosamente ha compiuto qualche giornalista.
Concordo con l’analisi da voi sostenuta ma non la ritengo esaustiva.
Si invita cortesemente a modificare questa interpretazione a me attribuita poiché la stessa mi ha permesso ( e non solo nella fattispecie) di agire a tutela.
Complimenti buon lavoro " Rudy D’Amico
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Gentile assessore,
siamo contenti che lei abbia cambiato opinione in proposito (anzi,pardon, che i giornalisti abbiano riportato male il suo pensiero).
Provvediamo subito a riportare la sua precisazione sul sito Internet.
Cordiali saluti. Antonio Spina
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23/ Giugno/2004 -Per mezzo del trimarano Pescara-jet, dal prossimo 24 giugno 2004 erano previsti collegamenti con alcuni porti della Croazia (Spalato, Hvar...). fino a Settembre.Il trimarano può imbarcare circa seicento passeggeri e anche un certo numero di auto. Per maggiori informazioni rivolgersi alle locali agenzie di viaggio.
Ma il trimarano, per problemi di certificazioni con il R.I.N.A., non potrà partire il 24 Giugno; incomincerà le sue corse l'8 Luglio.Gli operatori turistici (FIAVET) si lamentano e pretendono precisione nei collegamenti.
(NdR: ingresso in porto permettendo...vedi ordinanza C.P. 20/1/04, nelle notizie di gennaio)
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15/giugno 2004: Come volevasi dimostrare infatti puntualmente le analisi di giugno sono pessime. Vedi articolo sottostante:
Maggio 2004-----------------------------------------------------
Alcune ns. considerazioni:
il Sindaco D'alfonso,prossimo a chiamare due grandi esperti portuali per sistemare per quanto possibile l'assetto del porto, per quello che sono i giochi della politica, deve invece fare i conti con l'on. Sospiri, vice-ministro per le Infrastrutture,che, come abbiamo riferito prima, va fiero del porto attuale (sic!)
Nulla gli importa che il porto sia ai minimi termini e le spiagge siano inquinate dalle acque del fiume, deviate dalla diga foranea.
Siamo a questo punto curiosi di immaginare quanto costerà il dragaggio dell'avamporto per il futuro, visto che, stretto tra la diga e il braccio di levante, è prossimo a diventare un'acquitrino piuttosto che un bacino portuale.
Nel frattempo l'ANPA e il grande prof. De Girolamo si sono persi nel..."porto delle nebbie".
Il prezzo di £ 15.000 al mc. ( pardon, £ 18.000 al mc.) lascia pensare a cifre sempre più esorbitanti per le tasche dei cittadini. Si provi a moltiplicarla per 1.500.000 di mc., quanti sono quelli ammucchiati già ora nell'avamporto e che necessitano di essere dragati per riportare le profondità a misure adatte alla movimentazione delle navi o dei traghetti. Dovendosi ripetere ogni quattro/cinque anni ne viene fuori una somma pari quasi al costo del porto,ogni volta.
Nel mese corrente, l'Ordine degli Ingegneri della Provincia ha diffuso uno studio del porto che la dice lunga sulla qualità dei lavori eseguiti sulle opere a mare .Marzo 2004----------
Pubblichiamo la lettera inviata alle autorità da alcuni comandanti di peschereccio, dopo la notizia che i lavori del porto proseguiranno come prima, quindi senza interruzioni ai lavori del braccio di levante e senza correzioni al resto.
Egregio dott.Luciano D'alfonso
Sindaco di Pescara
e p.c. On. Sospiri,sottosegretario Infrast.
e p.c. Dott. Melilla^res. del Cons. Comun.
e p.c. Dott. Spina, Pres. Comm. Infrastrut.
e p.c. Comitato Porto di Pescara
e p.c. Organi di Stampa
Pescara, venerdì 26 marzo 2004
Oggetto: Porto di Pescara

Nel mese di Gennaio scorso, dopo le disavventure e i pericoli che abbiamo patito alla vigilia di Natale per rientrare in porto, siamo stati ascoltatì dal dott. Spina e dagli altri conmiissari della Commissione Infrastrutture in merito agli stessi avvenimenti, e avevamo chiesto espressamente di bloccare la costruzione del braccio di levante. Dietro assicurazione che ciò sarebbe stato fatto, bloccammo ogni protesta clamorosa (tipo occupazione dell'asse attrezzato).
La Capitaneria di Porto pensò di salvaguardarsi, emanando una ordinanza che vieta di rientrare con mare burrascoso, ma, a noi che siamo in mare con ogni tempo, non basta, perchè sappiamo che una burrasca può prenderci all'improvviso, nonostante i bollettini-meteo e per questo abbiamo bisogno di un ingresso in porto sicuro.
E infatti da allora già abbiamo perso diverse giomate di lavoro: perché non siamo usciti a pesca non per la paura di navigare con mare mosso o molto mosso, ma per la paura di rientrare in porto.

Invece vediamo tutti i giomi che i lavori di costruzione del braccio di levante vanno avanti lo stesso e i pericoli suddetti rimangono tali e quali.
Avevamo saputo dell'incarico affidato a due grandi progettisti per sistemare i disastri del porto di Pescara:
1 difficoltà d' ingresso dalla bocca di levante con mare mosso;
2. inutilità dell'ingresso di ponente, anche se dragato, con i soldi dei cittadini, grazie all' on.Sospiri.
3. secche nell'avamporto di tali dimensioni che non basteranno i soldi di cinque bilanci comunali a scavarle;
4. inquinamento permanente della costa nord, la ns. costa, anche per il 2004 (Sindaco faccia mettere i cartelli di divieto di balneazione, ma non pretenda che noi vi ci facciamo il bagno !);
5. un solo accosto per il catamarano estivo per la Croazia, tale quale nel vecchio porto (che bisogno c era di costruire il porto nuovo... se l'accosto è rimasto uno solo? );
6. braccio di levante che oltre a rendere pericoloso l'ingresso creerà nell'avamporto ancora più secche di quante ne crea già la diga.

II tutto grazie all'interessamento fattivo dell'on. Sospiri, ci hanno raccontato, che ha rivendicato, in occasione delle votazioni per il Bilancio Comunale, come un suo merito la costruzione del braccio di levante e il dragaggio dell'avamporto di ponente.
Adesso sappiamo chi è il responsabile di tutto ciò, per sua stessa ammissione !
7. spese enormi per la fùtura manutenzione del porto, per la quale bisognera dragare, dragare dragare la sabbia anzi....le tasche dei cittadini.Eravamo pronti a ringraziare tutti per l'impegno a migliorare la ns. situazione, ma purtroppo le iniziative del Sindaco e dell'on. Sospiri si sono rivelate più dannose di quello che potevamo immaginare.
Ne prendiamo atto e andiamo a considerare il da farsi.
Se non ci siamo capiti allora, quando fummo convocati in commissione, lo ripetiamo adesso: siamo pronti ad attuare ogni forma di protesta atta a far cessare i lavori sul braccio di levante
Distinti saluti.
I comandanti: Massimo Camplone, Antonio Fanese, Carmine Mazza, D'Antonio Luigi, Pacchione Paolo, Pomante Antonio.
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Il mese non porta bene: l'11/03 IL MESSAGGERO riporta i dati delle analisi effettuate in questo ultimo periodo, dati che costringono la regione a prolungare i divieti di balneazione dal porto fino a via Balilla , a nord. Rimangono coinvolti nel divieto sette stabilimenti balneari per tutta la stagione estiva e fino a fine d'anno.
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Nemmeno sul versante della movimentazione merci le cose vanno bene.I dati del 2003 sono negativi anche rispetto all'anno precedente. Tra gli altri problemi la mancata specializzazione fra i vari porti e quindi la frammentazione non ha giovato a nessuno. Questo era già stato sottolineato nel Convegno di Proposta del febbraio 2001
Gennaio 2004---------------------------------------------------

In conseguenza degli incidenti avvenuti a fine dicembre ai pescherecci che tentavano di rientrare in porto e in seguito alle dimostrazioni di protesta dei comandanti, il Sindaco Luciano D'Alfonso decide di interpellare il Ministero e si reca a Roma con una delegazione di assessori e consiglieri.
Finalmente, dopo 4 anni di ns. lotta civile, dopo la realizzazione di un porto evidentemente sbagliato, dopo aver speso miliardi con pessimi risultati, dalla discussione scaturisce la necessità di intervenire sulle opere mal progettate e di affidare a tecnici di chiara fama il compito di intervenire a mettervi riparo.
Il comunicato qui di seguito ne ufficializza l'intervento:
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Il 20 Gennaio la Capitaneria di Porto emette un'ordinanza in cui si ordina ai comandanti dei natanti di non entrare in porto con mare molto mosso o burrascoso !
Dicembre 2003-
Nei giorni precedenti il Natale si è avuta una burrasca forza 7/8 che ha sorpreso in mare numerosi pescherecci. (vedi verbale Commissione Infrastrutture-Europa del Comune )Data l'impossibilità a rientrare nel porto di Pescara, 3 o 4 pescherecci sono dovuti andare ad Ortona. Quelli che hanno tentato di entrare comunque dall'imboccatura di levante, che d'altronde è l'unica disponibibile, hanno vissuto momenti di grande paura e soprattutto di grande pericolo. Cercando di infilare l'imboccatura hanno dovuto traversarsi al mare di tramontana e subire i colpi di mare grossissimo che li ha spinti fin quasi sugli scogli del braccio di levante, sottovento.Il buon Dio ha voluto che sia finito tutto bene, ma i comandanti di quei pescherecci stanno ancora tremando per il pericolo corso e qualcuno per i danni subiti.Tutto questo era stato già da noi previsto nell'esposto alla magistratura del marzo 2000, quando l'assetto del porto non era ancora compromesso totalmente.
Adesso, che sono venuti fuori i problemi da noi previsti allora e che il braccio di levante è già quasi tutto costruito, trovare una soluzione è più difficile. Ma niente è impossibile !E allora ci chiediamo: c'è un'autorità degna di tale nome che si preoccupi di far si che il porto venga modificato in modo che i pescherecci possano entrarvi tranquillamente ed altrettanto le navi, o bisogna aspettare che ci scappi una disgrazia ?
Novembre 2003-
Le notizie "sull'andazzo" nel porto, causato dall'assetto dello stesso, come scaturito dal progetto del Genio Civile & C., si susseguono :
a fine mese di ottobre la petroliera della ditta Di Properzio, che fa scalo abitualmente nel porto di Pescara, ancora una volta, come tante altre, non è riuscita ad entrare in porto con mare di tramontana forza 4/5, perchè obbligata dalla posizione della diga a traversarsi e quindi correre dei pericoli.
Si tratta del famoso ingresso a sud del nuovo porto che è sbagliato e da noi più volte denunciato.
Riflettiamo : se invece di una petroliera, che ha potuto poi mettersi alla fonda in rada per due giorni, in attesa del mare calmo, si fosse trattato di una nave passeggeri, che deve rispettare degli orari, dove sarebbe andata ? Ad Ancona ?
Insomma se un porto non è sicuro con mare mosso, che porto è ?

Ottobre 2003---
Da Il Tempo del 26/9: DRAGAGGIO - riunione di vari politici ( Desiati, De Dominicis, Roselli, Mancini,...) presso la Capitaneria di Porto.
Il Comandante Melone ha richiesto ed ottenuto dalle varie amministrazioni, comunale, provinciale e regionale, uno stanziamento adeguato per dragare OGNI ANNO ALMENO 80.000, ottantamila metri cubi dal bacino portuale. Almeno 80.000. Cioè significa che l'esigenza di togliere fango e sabbia dal bacino è anche superiore.Infatti se pensiamo che la diga foranea ha creato nel bacino dell'avamporto,dal 1997, in sei anni, più di un milione di metri cubi di secche, i metri cubi che si ammucchiano ogni anno sono molti di più di 80.000- Ma anche se fossero tanti quanti richiesti di dragare dal Comandante della Capitaneria, ci vuole sempre una bella somma per effettuare l'operazione. Al costo di 18.000 £ al metro cubo fanno £ 1.440.000.000 (un miliardo 440 milioni) all'anno. Cioè 9 miliardi in sei anni.
Dal che si desume che è sensato quanto da noi affermato, e provato dalle foto aerofotogrammetriche, cioè che il progetto del nuovo porto è sbagliato e sarebbe meglio spendere i soldi dei contribuenti per migliorare l'assetto delle strutture una volta per tutte piuttosto che spenderli inutilmente ogni anno per il dragaggio delle secche, causate dalla diga foranea.
Luglio 2003-----da il Tempo del 29 luglio 2003: il mare torna ad essere sporco.
Dopo gli allarmi del mese di maggio e la pausa di giugno tornano gli incubi dei divieti di balneazione proprio nel pieno della stagione. Divieti che comunque già ci sono, e permanenti, nel tratto che va dal molo nord a via Balilla (solo che il Sindaco vecchio e quello nuovo si sono dimenticati di mettere i cartelli oppure nottetempo qualcuno li fa sparire. L'ordine era del Ministero dell'Ambiente).
Infatti c'è un forte aumento dell'inquinamento proprio in questo tratto, secondo gli ultimi prelievi fatti dall'ARTA il 22/7.Sono sette gli stabilimenti balneari coinvolti. Ma la situazione è ancora più preoccupante nel tratto davanti a Fosso Vallelunga, a sud del fiume Pescara. Qui gli stabilimenti balneari coinvolti sono 5: le analisi rilevano ben 300 coliformi fecali su 100 u.d.m., ammesse dalla legge e 250 streptococchi fecali su 100 u.d.m.
L'avv. Dionisio, direttore dell'ARTA, precisa di aver dato disposizione di effettuare nuove analisi : almeno 4 delle nuove analisi, su 5 complessive, dovranno essere NEGATIVE, altrimenti scatteranno i divieti di balneazione.

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